Un’ indennità economica agli operai agricoli che nel corso dell’anno sono stati posti in cassa integrazione per crisi economica. E’ la risposta del Fimila, il Fondo di integrazione agricolo, alla grave crisi economica, spesso inarrestabile e recrudescente, che non ha risparmiato neppure l’agricoltura. La decisione, su proposta del Presidente Mario Liparoti, è stata presa nel corso dell’ultima seduta del comitato di gestione. Un atto concreto che arriva in un momento di estrema difficoltà per le imprese e per i loro dipendenti. Un supporto importante per le aziende agricole che pongono in cassa integrazione i propri dipendenti, salvaguardando il posto di lavoro. Nella sostanza, FIMILA interverrà sul livello di reddito degli operai in cassa integrazione, riportando per i giorni di effettiva sospensione di lavoro, il reddito al 100 % del salario giornaliero contrattuale previsto dalle tabelle retributive e relativo al profilo professionale di appartenenza. La misura è riferita sia agli OTI che agli OTD, agricoli e florovivaisti. In questo modo si amplia ulteriormente il ventaglio delle misure di sostegno al reddito che il FIMILA eroga agli operai agricoli della provincia di Perugia. Il fondo infatti già interviene nei casi di malattia, infortunio, maternità obbligatoria e facoltativa, cassa integrazione ordinaria (CISOA) per avversità atmosferiche, fornendo un importante sostegno economico. “Siamo consapevoli – ha affermato il presidente del FIMILA, Mario Liparoti – che serva uno sforzo congiunto di istituzioni, banche e imprese, per continuare a garantire certezza di lavoro agli imprenditori ed ai lavoratori,. Siamo convinti che occorrano sinergie in grado di abbracciare cambiamenti che la manovra ha innescato in ambito economico e sociale. E che gli imprenditori agricoli debbano saper governare questo processo e non subirlo, creando valore aggiunto per se stessi e per il territorio in cui operano; occorre consapevolezza per il ruolo che la ruralità riveste in ambito sociale, ambientale ed economico”. Secondo il vice-presidente, Angelo Manzotti, “in una difficoltà di mercato e situazione di crisi come quella che stiamo attraversando servono anche interventi di sistema e misure di sostegno per chi si trova a vivere condizioni di criticità, per garantire l’occupazione, favorire il ricollocamento al lavoro di chi si trova in mobilità senza possibilità di reintegro. Fimila ha ritenuto perciò importante salvaguardare un dignitoso livello di reddito ai dipendenti e rendere meno drammatica la condizione economica dei lavoratori”.